Scultore italiano. Figlio di uno scalpellino, si
formò a Venezia frequentando la scuola di nudo all'Accademia e studiando
i calchi di antichi capolavori conservati alla galleria di Filippo Farsetti.
Sostenuto dal patrizio Falier, a partire dal 1781 si stabilì a Roma, dove
imperava un linguaggio figurativo modellato sulle sculture greche del periodo
aureo; il suo
Teseo sul Minotauro (1781-1783), eseguito su commissione
del l'ambasciatore veneziano a Roma, gli valse la stima di importanti
intellettuali, come Gavion Hamilton e Quatremère de Quincy, fruttandogli
insieme numerose altre commissioni ufficiali, come il
monumento funebre a
Clemente XIV (1783-87), il
monumento funebre a Clemente XIII
(1783-82),
Amore e Psiche (1787-93),
Venere e Adone (1789-94).
Invitato da Napoleone a Parigi nel 1802, modellò il
busto del primo
console, il
Marte pacificatore, che raffigurava l'imperatore in
nudità eroica,
Paolina Borghese, ecc. Il suo prestigio e la sua
fama gli consentirono di ottenere la restituzione all'Italia delle opere d'arte
trasportate in Francia dopo il trattato di Tolentino; tornato a Roma fu, quindi,
accolto in maniera trionfale; il pontefice lo nominò marchese di Ischia
con una pensione annua di 3.000 scudi che egli destinò a vantaggio degli
artisti. Nel 1815 fu a Londra, dove ammirò i marmi del Partenone esposti
al British Museum, e, nel 1818, ideò con Selva il tempio di Possagno,
eretto totalmente a sue spese, dove furono traslate le sue spoglie nel 1830.
Rappresentante di grande rilievo dell'internazionalismo della cultura
neoclassica,
C. ebbe un'influenza enorme sulla scultura del primo
Ottocento; le sue opere sono caratterizzate da una grande compostezza dei gesti,
un'armoniosa eleganza delle forme e un enorme sensibilità del modellato
(Possagno, Treviso 1757 - Venezia 1822).